Venerdì 4 Dicembre 2009, Sandro Oliva (chitarra e voce), accompagnato da Mauro Andreoni (tastiere), Mauro Centrella (voce e sax), Sergio Dileo (basso) e Stefano Badasseroni (batteria) regala al pubblico numeroso dello Zen.0 di Roma un omaggio al grande Frank Zappa, riproponendo alcuni pezzi forti del suo vastissimo repertorio di produzioni musicali, attingendo in particolar modo al periodo dei primi Mothers of Invention ed integrando con le sue stesse composizioni che sono sempre state ispirate a questo artista. Il chitarrista di origini siciliane, infatti, nel 1968 venne iniziato alla musica di Zappa e due anni dopo frequentò un corso di composizione a cui seguirono gli anni delle sue prime produzioni. Interrotti i contatti col panorama musicale italiano, si unì ai Grandmothers negli anni Novanta ed ebbe occasione di suonare con altri tra i più prestigiosi ex membri della Zappa Band anni '70/'80.
Questo amore per la sperimentazione musicale non è mai finito e questo concerto dimostra che Oliva conserva tutt’ora tutta la sua carica e la voglia di stupire.
La performance inizia con un gran frastuono creato dalla batteria ed il ruolo di Baldasseroni, con la sua energia inesauribile, sarà fondamentale e predominante per buona parte dell’esecuzione. Quella che ascoltiamo è “Lockeed Boogie” di Oliva e, tra le altre, il leader ci presenta le sue “Cpu Reggae” e “Teen-A Peek-A”. I componenti della band urlano, parlano, cantano in dialetto napoletano, cambiando di continuo tempo, ritmo, melodia, tema, genere musicale ed idea di base: si tratta di musica che sfugge alle classificazioni e contiene in se una varietà incredibile di sfumature; quello che un tempo si chiamava rock demenziale, in cui si affacciano free jazz e reggae, con testi ironici al limite dell’insulto. Una cosa sola sembra mancare: il silenzio!
È il turno, poi di pezzi firmati Zappa, tra i quali notiamo “Call Any Vegetable” e “Sleeping In A Jar” ma non mancano omaggi ad altri autori come “Money” scritta nel 1961 da Bradford/Gordy ed arrangiata da Oliva nel 1979 oppure “Help!” di Lennon/McCartney, arrangiata nel 1985.
Oliva annuncia i pezzi raccontandone anche le origini, la storia e regalando al pubblico una testimonianza accorata e divertente sulla nascita di questa musica.
Colpisce il fatto che la band non si conceda un intervallo neanche tra un brano e l’altro – difficile persino trovare lo spazio per applaudire - e persino il sentimento che li anima sembra variare sempre; si va dalla passionalità dei pezzi più lenti e romantici all’irruenza di quelli più rumorosi.
Oliva con la sua chitarra elettrica crea nel frastuono le melodie pi orecchiabili; squillante e fantasioso Centrrella al sax.
Laura Mancini
Musica